stop alle campagne d’odio- Corriere.it

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di Fulvio Fiano

Le scritte intimidatorie a Mestre, solidariet bipartisan. Il governatore: l’ho chiamata per rassicurarla

Meloni come Moro la scritta in vernice rossa comparsa a Mestre su alcuni manifesti elettorali della leader di Fratelli d’Italia, accompagnata da una stella a cinque punti cerchiata, il simbolo delle Brigate rosse. L’episodio stato reso noto dal capogruppo in Consiglio regionale e candidato di FdI al Senato Raffaele Speranzon, che denuncer il fatto. Nuove minacce a firma Brigate rosse. Quando esponenti politici e delle istituzioni usano parole come “dovranno sputare sangue” contro i propri avversari, poi qualcuno pu prenderli in parola. Il 25 settembre confido negli italiani per rispondere alle loro campagne d’odio, scrive su Twitter Giorgia Meloni, ricollegando il gesto alla frase pronunciata pochi giorni fa a Taranto dal governatore dem della Puglia, Michele Emiliano, che aveva aggiunto i nostri avversari non passeranno.

Quell’espressione aveva gi provocato un commento allarmato della leader di FdI perch fomenta la violenza. Emiliano aveva poi sostenuto di essere stato strumentalizzato perch l’espressione non era da prendere alla lettera. E ieri stato tra i primi a commentare: Ho subito chiamato Meloni per rassicurarla sulle mie intenzioni. Chiunque dovesse immaginare di rapportarsi con lei in termini di minaccia o di violenza avr a che fare con me, ha detto a L’aria che tira.

Le minacce di ieri seguono quelle simili per contenuto, e rivolte a due candidati locali, recapitate una settimana fa alla sede del gruppo consiliare FdI del Trentino e al quotidiano l’Adige con due lettere scritte in parte a mano e in parte con macchina da scrivere. Sulle buste la dicitura: Nuove Brigate rosse. Nel testo si annunciavano anche iniziative contro l’arrivo in citt (il 10) di Giorgia Meloni, poi accolta da urla e slogan di qualche decina di manifestanti. Normalmente potrebbero essere le scritte fatte dai soliti idioti — commenta Speranzon — ma agghiacciante che in una citt come Mestre dove il terrorismo ha fatto ben tre vittime, ci sia chi inneggia a quegli anni. Sull’episodio ha avviato accertamenti la Digos. Le minacce alla presidente Giorgia Meloni — scrive Fabio Rampelli di FdI — sono il frutto avvelenato della campagna d’odio della sinistra. Quando si mostrifica un avversario politico, inevitabilmente si attivano reazioni pericolose.

A Meloni arrivata solidariet da entrambi gli schieramenti. A nome del Partito democratico esprimo la pi ferma condanna di questo atto riprovevole, dichiara Enrico Borghi dalla segreteria nazionale del Pd. Su Twitter, invece, Carlo Calenda del terzo polo scrive: Solidariet a Meloni per le minacce firmate Brigate rosse. Nel centrodestra, il presidente del Veneto Luca Zaia dice: Questo non il Paese che ci piace, non il modo di vivere in democrazia. solo bieca violenza. Vicinanza all’alleata esprimono anche Giorgio Mul di Forza Italia e Giovanni Toti di Noi moderati: Da condannare senza se e senza ma. Contestazioni hanno accompagnato i recenti comizi della leader di FdI in diverse citt, da Genova a Cagliari, da Bologna a Milano arginate sul nascere dalle forze dell’ordine. A Roma, in un episodio di segno politico opposto, comparso lo striscione Meloni come Badoglio, firmato Forza nuova.

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15 settembre 2022 (modifica il 15 settembre 2022 | 22:35)



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Fulvio Fiano , 2022-09-15 20:35:42 ,

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